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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 32
 
originale
 
[32] Sed cum primam plateam vadimus, vento repentino lumen quo nitebamur extinguitur, ut vix inprovidae noctis caligine liberati digitis pedum detunsis ob lapides hospitium defessi rediremus. Dumque iam iunctim proximamus, ecce tres quidam vegetes et vastulis corporibus fores nostras ex summis viribus inruentes ac ne praesentia quidem nostra tantillum conterriti sed magis cum aemulatione virium crebrius insultantes, ut nobis ac mihi potissimum non immerito latrones esse et quidem saevissimi viderentur. Statim denique gladium, quem veste mea contectum ad hos usus extuleram, sinu liberatum adripio. Nec cunctatus medios latrones involo ac singulis, ut quemque conluctantem offenderam, altissime demergo, quoad tandem ante ipsa vestigia mea vastis et crebris perforati vulneribus spiritus efflaverint. Sic proeliatus, iam tumultu eo Photide suscitata, patefactis aedibus anhelans et sudore perlutus inrepo meque statim utpote pugna trium latronum in vicem Geryoneae caedis fatigatum lecto simul et somno tradidi.
 
traduzione
 
Ma appena fuori uno sbuffo di vento ci spense la lucerna che ci faceva da guida, tanto che dovemmo faticare parecchio a districarsi al buio. Finalmente, stanchi e con i piedi doloranti per aver dato spesso nei sassi, imboccammo la via di casa. Eravamo quasi arrivati, sorreggendoci stretti l'un l'altro, quando scorgemmo tre omaccioni nerboruti che, con tutte le loro forze, tentavano di forzare la nostra porta. Alla nostra vista non sembrarono per nulla intimiditi, anzi mettendocela tutta, raddoppiarono i loro assalti. Era chiaro che si trattava di briganti, e della peggiore risma. Subito misi mano al pugnale che avevo portato con me per simili evenienze e che tenevo nascosto sotto il mantello, e senza alcun indugio mi gettai su di loro e li affrontai mano a mano che mi vennero sotto, finch?, trapassati da parte a parte, non rimasero morti stecchiti ai miei piedi. Al rumore di quel combattimento Fotide, intanto, s'era svegliata e venne ad aprirci. Io, ansante e tutto coperto di sudore, mi infilai dentro: quella battaglia contro i tre briganti mi aveva sfinito come se avessi lottato contro Gerione, cos? mi lasciai cadere sul letto ? mi addormentai.
 

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